Terzo Ordine alla Madonna del Granato

February 10, 2011 I was with my friend Padre Domenico M. Fiore at the Eremo della Madonna del Granato where he has been for the last 20 years. I stayed with him for a few days before I went to do my business in Italy like I have done before. Its always a great experience bein there on the mountain with him. Below is a movie of the Sanctuary and my Third Order Secular ceremony where I received my scapular and medal from Padre Domenico.

Nascita del TOC a Capaccio, Una Terziaria racconta…
Dopo vari permessi ottenuti da parte dei superiori maggiori, il Padre Carmelitano Domenico Maria Fiore, ha preparato con riunioni e incontri di preghiera, per circa 2 anni un gruppo di fedeli, desiderosi di seguire, appunto, la spiritualità di tale ordine. Il 16 luglio 2002, in occasione della ricorrenza della Beata Vergine Maria del Carmelo, il religioso carmelitano ha proceduto al rito della vestizione dello scapolare al gruppo di persone, pronto per tale evento. In chiesa i fedeli che dovevano ricevere lo scapolare del Terz’Ordine Carmelitano erano seduti tra i primi banchi coperti da un tessuto rosso; gli altri banchi sono occupati da familiari e amici che numerosi assistevano alla “vestizione”. Padre Domenico dà inizio alla recita del Santo Rosario alternando canti e litanie. La Santa Messa era presieduta da don Demetrio (un sacerdote bulgaro ospite all’Eremo Carmelitano), concelebranti erano il padre Rettore e don Giorgio Splendido, parroco di Gromola-Capaccio; prestava servizio liturgico fra Tommaso con alcuni giovani. Prima della celebrazione il padre assistente spirituale ha dato lettura dei nomi di coloro che venivano a comporre il nuovo Terz’Ordine; questi facevano ingresso per il portone centrale della chiesa, con lo scapolare in mano. Dopo l’omelia è iniziato il suggestivo rito della vestizione dello Scapolare: ad ognuno, chiamato per nome, il sacerdote imponendogli lo Scapolare diceva: “Ricevi questo abito benedetto e prega la Vergine Maria che per i suoi meriti ti conceda di portarlo senza macchia e per sua intercessione ti conduca alla vita eterna”. Personalmente, il sentirmi rivestita con lo scapolare, mi ha dato la sensazione di esser rivestita nell’anima di nuovo e con una ricca veste, veste da amare, rispettare e custodire per sempre. E’ seguita dopo la Messa una piccola processione all’esterno della Chiesa. Alcuni terziari hanno sorretto in processione l’icona, oltre allo stendardo della Madonna del Carmelo. Il tutto allietato da canti e litanie carmelitane. Rientrati in chiesa c’è stato l’applauso dei fedeli, quale segno di assenso per questo pomeriggio dedicato alla Madonna del Carmelo e ai suoi terziari. C’è stata pure la solita foto ricordo dei terziari insieme con Padre Domenico.
Dopo la funzione religiosa, abbiamo avuto un momento di condivisione fraterna con ciò che era stato preparato dai fratelli (è così che Padre Domenico dice che dobbiamo chiamarci ed essere: fratelli). C’erano torte, rustici, dolci. Il signor Vittorio ha offerto un angurione sufficiente per rinfrescare tutti. In breve la sala d’accoglienza era stata parata a festa.
E’ con immensa gioia che prende vita questo gruppo di Terz’ordine Carmelitano, grazie a P. Domenico. Questi, ha ricordato ai fedeli che la prossima vestizione avrà luogo l’8 dicembre prossimo veniente, solennità dell’Immacolata Concezione, che sarà preceduta da un’adeguata preparazione (per coloro che pur avendo frequentato le riunioni nei due anni precedenti, erano mancati, per motivi vari, alla novena di preghiera in preparazione alla Festa del 16 Luglio). L’avvenimento del 16 luglio si è svolto in un clima gradevole, armonioso, fraterno, intimo fra quanti erano presenti (qualcuno mi ha augurato persino di diventare santa). So solo per certo che da quando è iniziato il Santo Rosario fino alla fine sono stata pervasa da un indefinibile senso di serenità e dolcezza. C’è stato un momento, alla fine della santa messa, che mi ha colpito particolarmente, ed è stato quando i ragazzi bulgari (accompagnati da don Demetrio) hanno voluto omaggiarci con un canto bulgaro, molto conciso. Anche se credo che nessuno dei presenti abbia capito una parola della loro lingua. A questi ragazzi vanno i miei più vivi complimenti: il loro canto è stato un momento bello, perché, quando si vuole dimostrare qualcosa di buono a qualcuno, in qualsiasi lingua o modo, è sempre una cosa bella e gradita.
Michela Marsicano, terziaria carmelitana

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